Scillato

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218 mt. slm

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Nella terra dell'acqua e dei mulini
Scillato è un piccolissimo villaggio che sorge in una valle ricca di sorgenti, ai piedi delle vette più alte delle Madonie, su un’antica via di collegamento dalla costa al centro della Sicilia. Alcuni storici hanno ipotizzato che il primo abitato sia stato fondato da una colonia di greci sfuggiti alla distruzione della città di Troia.
Nel medioevo Scillato ospitava innumerevoli mulini e lanifici ad acqua, e queste attività costituivano una delle principali entrate per l’antica Contea di Sclafani nella quale Scillato faceva parte.
Il centro abitato odierno è raccolto attorno alla piazza centrale Aldo Moro e la chiesa Santa Maria Santissima della Catena, patrona dei doganieri, rimanda alla funzione di porta d’accesso per l’entroterra del luogo. La chiesa odierna fu fondata nel XVII secolo e custodisce una piccola statua della Vergine attribuita alla dinastia di scultori Gagini.
La geografia di Scillato, protetta dai monti e bagnata dal fiume, rende il territorio particolarmente adatto alla coltivazione di oliveti e frutteti. Il paese è noto per due frutti preciati, l’arancia bionda e l’albicocca di Scillato, Presidio Slow food.
La storia di Scillato è legata da tempo immemore alla presenza di sorgenti, mulini e “paraturi”, macchine ad acqua dove venivano lavorate la lana e le corde. Alcuni di questi mulini, che hanno lavorato fino agli anni Sessanta, sono oggi restaurati e visitabili.

ATTRAZIONI ARTISTICO-MONUMENTALI

— Chiesa Maria Santissima della Catena (XVI sec.)
— Mulino “dell’Asiniddaru”
— Mulino “Paraturi”
— Mulino “Rasu”

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